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La Fiac e la cuginetta Officielle

Gareth Harris

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Jennifer Flay, direttrice della Fiac (Foire Internationale d’Art Contemporain) allestita al Grand Palais dal 22 al 25 ottobre, afferma che la strategia di essersi assicurati i principali mercanti internazionali sta dando i suoi frutti. Tra le new entries alla 42ma edizione, Tanya Bonakdar da New York, The Modern Institute da Glasgow e Long March Space da Pechino.

Pur essendo quest’anno leggermente più basso il numero di espositori, 173 contro i 191 del 2014, la Fiac è ancora la più forte rivale di Frieze London. «Quando ne ho preso le redini (nel 2003, Ndr), la Fiac era in disgrazia e aveva perso il suo carattere internazionale. I mercanti europei e statunitensi sono arrivati a ondate successive, i più giovani negli ultimi tre o quattro anni. Oggi le gallerie francesi costituiscono il 25% della fiera, un numero ragionevole». Dieci le italiane: Alfonso Artiaco, Continua, Massimo De Carlo, kaufmann repetto, Giò Marconi, Massimo Minini, Monitor, Franco Noero, Tornabuoni e Zero.

La Fiac offre «l’opportunità di creare relazioni» con i musei francesi nazionali e regionali, dichiara il mercante di New York Fergus McCaffrey, che vi torna per la prima volta dal 2011. Porta opere di esponenti del gruppo Gutai, tra cui un scelta di dipinti di grandi dimensioni di Kazuo Shiraga, a prezzi tra 1,8 e 5,3 milioni di euro, e opere di Sadamasa Motonaga tra 45mila e 336mila euro.

Officielle, fiera parallela alla Fiac che si tiene sempre a Parigi ai Docks-Cité de la Mode e du Design, è alla sua seconda edizione. La fiera è stata concepita come piattaforma per l’arte emergente ma alcune gallerie sono più mature (la londinese Rokeby è stata fondata nel 2005). «Officielle punta sulla scoperta più che sulla semplice giovinezza. Deve ancora trovare un’identità precisa ma sono fiera del suo contenuto: il 30% delle gallerie ha scelto di presentare delle personali», aggiunge Jennifer Flay.

La galleria di Bruxelles Super Dakota vi presenta «We», dell’artista inglese Alex Clarke, una serie di tele su carta tagliata (5mila-10mila euro): «Parigi ha bisogno di una seconda fiera, come sono Liste per Art Basel o Nada per Art Basel Miami Beach», dichiara il fondatore della galleria Damien Bertelle-Rogier.

Gareth Harris, 08 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

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La Fiac e la cuginetta Officielle | Gareth Harris

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