La Domus di Melotti
Sculture metalliche, filiformi, geometriche, dai ritmi e titoli musicali come «Preludi» e «Contrappunti», o evocativi come «La Barca» o «La Pioggia», di Fausto Melotti (1901-86) fino al 17 gennaio si affacciano sul mare a Villa Paloma, sede del Nouveau Musée National de Monaco a Montecarlo.
In una mostra originale e raffinata, i curatori Eva Fabbris e Cristiano Raimondi ricostruiscono i rapporti dello scultore con la rivista «Domus» di Gio Ponti, che pubblica articoli dedicati a Melotti o da lui stesso scritti.
In un allestimento scenografico di Valter Scelsi e dello studio Baukuh, fatto di specchi, riflessi e rimandi, le sculture sembrano balzare fuori dalle pagine della rivista. Ci sono i teatrini in terracotta che raccontano favole giocose o inquietanti, e le composizioni metalliche dalle quali, come scrive Melotti stesso, «la bella realtà è fuggita», e dove geometria e poesia si incontrano. C’è una
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