La dinastia fiorentina dei Signorini

A Palazzo Antinori Giovanni («il Canaletto fiorentino») e Telemaco, attori di una città in fermento

«Una mattinata sull’Arno (Renaioli sull’Arno)», di Telemaco Signorini
Laura Lombardi |  | Firenze

«La Firenze di Giovanni e Telemaco Signorini» (dal 19 settembre al 10 novembre), a cura di Elisabetta Matteucci e Silvio Balloni, è un progetto che nasce dalla scoperta di un carteggio inedito tra Telemaco Signorini, il padre Giovanni e il fratello minore Paolo.

La sede scelta, Palazzo Antinori, ben rappresenta l’immagine di una «fiorentinità» che i dipinti della «dinastia» dei Signorini esprimono. Quella Firenze colta di Giovan Pietro Vieusseux, Pietro Giordani e Niccolò Tommaseo, poi di Diego Martelli e Carlo Lorenzini, nella quale Giovanni (1808-64), meno conosciuto oggi dal largo pubblico, rispetto al figlio Telemaco, era invece artista noto e apprezzato, e soprannominato, per le sue qualità di vedutista, prediletto da Leopoldo II di Lorena, «il Canaletto fiorentino».

Realizzata dall’Istituto Matteucci la mostra riunisce opere note, alcune della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti,
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