La collezione di Gnutti Beretta nella sua fabbrica

È stata la sostenitrice del «The Floating Piers» di Christo e Jeanne-Claude sul Lago d’Iseo, ora espone la sua raccolta di arte contemporanea e new media nella storica azienda di famiglia a Roncadelle

Umberta Gnutti Beretta © Francesco Salvetti copia
Alessia Zorloni |  | Roncadelle (Bs)

Nata in una storica famiglia di imprenditori e sposata con uno degli eredi Beretta, manifattori di armi e la più antica azienda del mondo, Umberta Gnutti Beretta è una donna dinamica, che agli affari affianca il collezionismo e l’impegno per la filantropia. È stata sostenitrice di diverse iniziative artistiche tra cui la più nota è «The Floating Piers» di Christo e Jeanne-Claude sul Lago d’Iseo nel 2016. Adesso le oltre cento opere che ha raccolto negli anni sono esposte allo Spazio Almag, a Roncadelle, in provincia di Brescia, dove ha ristrutturato gli uffici dell’azienda di famiglia.

Quando ha iniziato a collezionare? Perché?
Dall’età di diciott’anni ho comprato molte opere quasi rigorosamente di artisti contemporanei o addirittura ultra contemporanei, nel senso di giovani emergenti. Le opere che ho portato allo Spazio Almag sono sempre state esposte a casa mia. In seguito al discorso di Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura, ho pensato di esporle in azienda. Tra le opere esposte ci sono perlopiù artisti viventi, a eccezione di un lavoro di Lucio Fontana e di un’opera di Andy Warhol. Al piano superiore la prima stanza è dedicata quasi esclusivamente a opere di artisti che lavorano con la fotografia: Miles Aldridge, un famoso fotografo di moda, Slim Aarons, il fotografo del jet- set, Lady Tarin, fotografa italiana così come Nan Goldin, artista riconosciuta a livello internazionale. Un’attenzione particolare è dedicata alle donne, siano esse emergenti come Sara Birns, Jenna Gribbon o Diane Dal-Pra o con un percorso già consolidato come Marinella Senatore, che ho scoperto grazie a Cecilia Alemani. Quando poi abbiamo deciso di creare questo spazio, l’ho contattata per commissionarle un lavoro site specific: un portale luminoso che riporta la scritta «We Rise by Lifting Others», ovvero «Ci eleviamo aiutando gli altri». Nella progettazione dello spazio espositivo abbiamo pensato anche a una stanza destinata ai new media, dove presenteremo video, Nft, ma anche documentari e film d’artista.

La curatela dello spazio è affidata a Edoardo Monti. Com’è nata la vostra collaborazione?
Conosco Edoardo da qualche anno e apprezzo il lavoro che sta portando avanti con Palazzo Monti, uno spazio d’arte a Brescia nonché residenza per giovani artisti.

Che programmi ha per lo Spazio Almag?
Lo Spazio Almag è stato inaugurato in febbraio con un «soft opening» riservato ai dipendenti dell’azienda e aperto ufficialmente al pubblico da metà marzo. Nel corso di quest’anno, dedicato a Brescia e Bergamo capitali della cultura, abbiamo in programma eventi su invito: siamo pur sempre all’interno di un’azienda. Ci sarà però una giornata al mese, pubblicata su Instagram (@ spazioalmag) in cui sarà possibile visitare la collezione gratuitamente registrandosi su Eventbrite.

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