Gian Enzo Sperone, ottantenne, torinese, è il gallerista d’arte contemporanea che da oltre cinquant’anni occupa una posizione di vertice nella scala internazionale del settore, a partire dalla galleria tuttora condivisa a New York con Angela Westwater, ma forse ancor più nelle sue personali gallerie che si sono alternate tra Torino e Roma e ora in Svizzera, a Sent nell’Engadina.
SECONDA PARTE
Vuol dire che avrebbe preferito fare qualcosa d’altro? Per esempio, l’antiquario, l’editore, lo storico dell’arte, il connaisseur?
Ho fatto il mercante d’arte per stare vicino agli artisti e assorbire, conoscere quello che forse è inconoscibile, ma il lavoro pratico di mercante non mi è mai piaciuto. Ho speso troppo del mio tempo a interagire con persone non sempre originali. Intanto l’orologio della vita scorreva.
Eppure questo Le ha dato grandi, grandissime soddisfazioni.
Non mi pento e non rinnego ma devo riconoscere intanto che parte delle mie scelte non passeranno alla storia.
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)