La città leggera di Constant

La copertina del volume
Luca Scarlini |

In occasione di una grande mostra retrospettiva in corso fino al 25 settembre al Gemeentsemuseum dell’Aja, che farà altre tappe in Europa (tra cui a Madrid, al Museo Reina Sofía), Hatje Cantz pubblica un libro a più voci che riassume l’itinerario libertario e policentrico di Constant (Constant Nieuwenhuys, 1920-2005), architetto e artista, il cui percorso ha attraversato il violento neoespressionismo di Cobra per poi approdare alle ricerche, provocatorie e tutt’ora validissime, sugli spazi psicogeografici del Movimento Situazionista.

Il suo pensiero si riassume nella visione di una «New Babylon» (e il nome del progetto venne di fatto suggerito da Guy Debord), una città nuova, «leggera», aperta alle mutazioni e al cambiamento, e regolata sui ritmi delle migrazioni (e da questo punto di vista, l’attualità del lavoro dell’artista è assoluta). La sua ricerca per questo progetto ebbe origine
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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