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Giovanni Leto, «Stratificazione», 2014

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Giovanni Leto, «Stratificazione», 2014

La carta racconta

Giusi Diana

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Bagheria (Palermo). Sarà visitabile fino al 3  aprile «Giovanni Leto, Racconti di carte» la mostra personale che la galleria Adalberto Catanzaro artecontemporaneadedica all’artista che fin dagli anni Ottanta porta avanti una sua personale ricerca utilizzando la carta ritorta. Queste liane di pagine di giornale nel tempo hanno dato vita a originali tele oggettuali, dove l’accumulo del consumo diventa sedimento di una civiltà ormai defunta.

In mostra diversi «Orizzonti» di Leto, in cui è proprio la materia cartacea, la pagina di giornale, con la sua allure mediatica in rapida obsolescenza, a emanare il fascino di reperto contemporaneo. In un’epoca di diffusa digitalizzazione, questi paesaggi di carta, che come lo stesso Leto racconta, all’inizio erano costituiti dai fogli del quotidiano «L’Unità», hanno una potenza arcaica che sembra parlarci con un linguaggio algido e minimale di un tempo lontanissimo, in cui vivevano le ideologie.
Tra le opere in mostra si va da «Orizzonte trasparente» del 1985, passando per le opere degli anni Novanta («Bianco», «Coste», «Dune») fino ad arrivare a opere più recenti come le «Architetture» (2013-15), «Angolo» e «Scongelamenti». La mostra a cura di Ezio Pagano è accompagnata da un catalogo I Tascabili dell’Arte con un testo di Valentino Catricalà.

Giovanni Leto, «Stratificazione», 2014

Veduta dell'allestimento

Giusi Diana, 17 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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La carta racconta | Giusi Diana

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