La Cappella Mazzatosta in cui Brandi inventò il tratteggio
Un caso esemplare per la storia del restauro all’interno della Chiesa di Santa Maria della Verità a Viterbo

All’interno della Chiesa di Santa Maria della Verità la Cappella Mazzatosta ospita un ciclo di affreschi eseguito da Lorenzo da Viterbo nel 1469 per Nardo Mazzatosta. Al di là della capitale importanza degli affreschi nel panorama della pittura quattrocentesca, la cappella rappresenta un caso esemplare per la storia del restauro.
La chiesa venne colpita nel 1944 da un bombardamento che danneggiò gravemente le pitture murali, su cui Cesare Brandi interverrà, negli anni fra il ’44 e il ’49, utilizzando per la prima volta il metodo dell’integrazione a tratteggio. Grazie al finanziamento della Fondazione Carivit di Viterbo, è stato possibile intervenire nuovamente nella cappella, operando in questa occasione sul pavimento e sull’altare ornato da un bassorilievo di Isaia da Pisa.
Dal pavimento quattrocentesco, costituito da esagonette in maiolica invetriata sono stati rimossi i materiali soprammessi nel corso dei secoli, procedendo, dove necessario, alla reintegrazione e ricostruzione delle parti mancanti. Il restauro è stato eseguito da Roberto Della Porta, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale.