La Ca’ d’Oro splende di più
Il restauro si concluderà nel 2027, con un preventivo di spesa di 6,7 milioni di euro. Da dicembre una nuova illuminazione della facciata



La Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti affianca la Fondazione Venetian Heritage a sostegno del restauro della Ca’ d’Oro. È questa la novità più significativa per lo straordinario edificio tardogotico attribuito a Bartolomeo Bon in cui ha sede la Galleria Giorgio Franchetti, il museo statale che prende il nome dal barone Giorgio Franchetti (1865-1927), che alla sua morte donò il palazzo, comprensivo delle sue straordinarie collezioni, allo Stato italiano. Programmato da tempo, il restauro avviato a gennaio di quest’anno dovrebbe concludersi nel 2027. Il preventivo di spesa è di 6,7 milioni di euro, di cui 2,25 già reperiti da Venetian Heritage e altri 2 messi ora a disposizione dalla Fondazione Sacchetti.
In programma l’aggiornamento dell’impianto di climatizzazione e illuminotecnico; il rinnovo delle vetrine; il riallestimento delle opere (l’ultimo risale a mezzo secolo fa); il rifacimento degli intonaci interni; il restauro di tutti i soffitti lignei del Quattrocento, delle finestre, delle logge e dei pavimenti alla veneziana, il riordino delle collezioni e un ingresso adeguato. Il museo nel frattempo, sottolinea la direttrice Claudia Cremonini, rimarrà aperto al pubblico che potrà così vedere opere iconiche come il «San Sebastiano» di Andrea Mantegna (1506) o il doppio ritratto in marmo di Tullio Lombardo. A esclusione del primo piano che rimarrà chiuso per tutto il 2023.
Claudia Cremonini auspica di recuperare anche le due sale dell’edificio adiacente dove sono esposte le ceramiche: «Solo una ventina sono integre, gli altri sono frammenti di interesse archeologico, che potrebbero confluire al Lazzaretto». Nel 2027 ricorre il centenario della donazione e gli attuali eredi Franchetti hanno già preannunciato di voler ulteriormente integrare le collezioni. Nell’attesa, la novità è l’illuminazione della facciata operativa entro il mese di dicembre, promossa da Ministero della Cultura e Venetian Heritage e finanziata da Pomellato per iniziativa della sua presidente Valentina Marini Clarelli Nasi.