La borsetta la vuoi di Murakami o Chanel vintage?

Le gallerie, ma ora anche le case d’asta, nei loro spazi includono la vendita di prodotti che sfruttano la notorietà mondana degli artisti

«I shop therefore I am» (1987) di Barbara Kruger (particolare)
Giorgio Guglielmino |

In principio erano i musei. In quelli di tradizione anglosassone nacque l’idea di prevedere degli spazi interni dove i visitatori potessero acquistare cataloghi e riproduzioni in cartolina delle opere più significative. Con il tempo tali aree sono cresciute sempre più e l’offerta di oggetti, riproduzioni o anche t-shirt, è divenuta molto vasta.

Al MoMA di New York la parte dedicata a cataloghi e libri è ormai marginale rispetto all’offerta dei prodotti più disparati. Le istituzioni italiane si adeguarono con notevole ritardo e fu solo grazie alla lungimiranza del ministro Alberto Ronchey che nel 1993 venne approvata l’omonima Legge che introdusse i «servizi aggiuntivi» nei musei. In verità, a tutt’oggi, gli shop dei musei italiani appaiono solitamente un po’ trascurati e spesso si presentano come se fossero luoghi ancora in attesa di una sistemazione definitiva.

L’aspetto però più interessante di queste realtà è che negli ultimi tempi anche le gallerie private si sono rese conto dell’enorme potenzialità del merchandising e hanno quindi aperto spazi e avviato la vendita di prodotti riconducibili all’arte e agli autori da loro rappresentati. Il primo vero e proprio shop di una galleria privata fu quello di Gagosian a New York al numero 976 di Madison Avenue.
Borse di Takashi Murakami  in vendita al Perrotin Store  di Las Vegas
A parte i cataloghi e i libri rari, incluse alcune chicche come volumi firmati dagli artisti, il Gagosian Shop vende un po’ di tutto. Accanto a edizioni numerate si trovano piatti in ceramica con decorazioni di Andy Warhol (150 dollari), skateboard disegnati da Albert Oehlen e Keith Haring (rispettivamente 850 e 700 dollari), scatole di sigari dipinte a mano da Harmony Korine (5mila dollari), felpe disegnate da Mark Grotjahn (150 dollari). Anche Gagosian, così come il MoMA, è il posto ideale per regali originali e con un tocco di classe in più.

Un’operazione diversa, e con un’impronta di italianità, l’ha fatta la Galleria Continua quando nel novembre 2021 ha aperto a Parigi la nuova sede nel centro città al numero 87 di rue du Temple. All’interno della galleria oltre a una libreria, vi è un delizioso bar per gustare un buon caffè e ottimi gelati, produzione di San Gimignano, e non mancano prodotti alimentari tipici.

Un caso ancora diverso e più estremo è quello dello spazio aperto lo scorso luglio dalla galleria Perrotin a Las Vegas all’interno del Bellagio Resort & Casino al 3600 del Las Vegas Boulevard. La novità è data dal fatto che il negozio non è dentro o accanto a una sede di Perrotin ma è a sé stante. Chi vuole vedere le mostre deve andare a New York o a Parigi o a Seul. Nel Perrotin Store si possono trovare tutti gli oggetti della serie Toilet Paper di Maurizio Cattelan (in collaborazione con Pierpaolo Ferrari), fotografie delle installazioni di JR o borse di Takashi Murakami per alcune migliaia di dollari. E a chi si scandalizza perché delle gallerie vendono i prodotti più disparati bisognerebbe ricordare quanto sia bello che chi non può permettersi di acquistare un Warhol possa godersi un piatto di ceramica che riproduce la zuppa Campbell’s.

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