L’unico blu possibile

La Cappella degli Scrovegni per chi già ne sa qualcosa ma vorrebbe saperne di più

Un particolare dei due coretti nella Cappella degli Scrovegni
Stefano Causa |

Non si vive di soli rosso, arancione, giallo e bianco. Vi sono città e regioni dove imperano l’azzurrite e il lapislazzulo. L’unico blu possibile. Quello che gli inglesi definiscono true blue: a segno di massima lealtà. I cittadini di Padova, per primi possono giovarsene rivisitando gli affreschi della Cappella degli Scrovegni, le cui storie di Maria e di Gesù sono affondate appunto nel blu oltremare.

Rivedere Giotto. C’è chi lo ritiene un esercizio di respirazione dell’intelligenza e del vivere civile. Tra questi uno studioso versatile come Giuliano Pisani, che nel capolavoro eseguito nei primi anni del Trecento per un imprenditore padovano si può dire ci abiti. Sul ciclo, che gli anglosassoni considerano lo sparo d’inizio della vera storia di Giotto, ha offerto contributi di peso; specie di carattere iconografico.

Oltre a molto altro, è l’autore del testo di accompagnamento che, in quell’autentica camera iperbarica attigua al sacello, prepara i visitatori all’incontro con un Giotto men che quarantenne. Dovremmo ringraziarlo. Pisani conosce quella faccenda misteriosa e da ricontrattare tutte le volte chiamata divulgazione. Che non consiste, come si crede erroneamente, nel rendere chiare le cose difficili, ma nel dire cose interessanti senza annoiare.

Ora licenzia un prezioso vademecum sulla cappella dell’Arena, illustrato a colori e commentato con rigore e umiltà. Quella che l’autore definisce la «complessa orditura teologica» del ciclo è riguadagnata scena dopo scena. Non si saprebbe consigliare di meglio a chi non sappia nulla di questa Sistina trecentesca, che era la passione di Proust e di un innamorato di Proust come Roberto Longhi. In realtà il libro meriterebbe di finire nelle mani di chi già ne sa qualcosa ma vorrebbe saperne di più. 

La Cappella degli Scrovegni. La rivoluzione di Giotto
di Giuliano Pisani, 176 pp., ill. col., Skira, Milano 2020, € 20

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