L'umano lusso del superfluo

Nelle poesie sulla moda di Patrizia Cavalli l'abito fa il monaco

La copertina del volume «Flighty Matters» di Patrizia Cavalli
Luca Scarlini |

A distanza di sei anni da una prima edizione di lusso stampata per la Deste Foundation for Contemporary Art, torna in libreria l’incantevole silloge di poesie (e un racconto) sulla moda di Patrizia Cavalli. Anche in questo caso vengono pubblicate le pagine del manoscritto originale, su cui sono incollate riproduzioni di abiti di Alexander McQueen, Viktor & Rolf o di Stephan Janson. Come sempre l’abito fa il monaco, tanto che si tratti di una «Caravaggesca – giacca da baro», che si toglie quando si viene scoperti, del paio di scarpe preferite, multicolori come quelle di Arlecchino, gialle, grigie e rosse. Resta nella memoria la frequentazione dell’amica newyorkese Mary, che accumula dentro sacchi di plastica, l’intera e costosissima collezione degli abiti di Issey Miyake, per provarli qualche istante, e poi rimetterli subito nella loro oscura dimora «erano troppi, ma alcuni perlomeno restavano
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Il manoscritto della poesia di Patrizia Cavalli «Caravaggio-giacca da baro» e la giacca «Caravaggio» di Diane de Clercq (inverno 2010)
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