L’umanista che misura le nuvole

Laura Lombardi |  | Firenze

Jan Fabre (Anversa, 1958) in Palazzo Vecchio e al Forte Belvedere: due appuntamenti (dal 15 aprile il primo, dal 14 maggio il secondo, entrambi fino al 2 ottobre), unificati da titolo «Spiritual guards» per celebrare un artista il cui rapporto con la Toscana data già di alcuni anni, con mostre al Centro per l’arte contemporanea «L. Pecci» di Prato e in gallerie, la più recente a Il Ponte di Firenze, e il premio Michelangelo, assegnatoli in occasione della Settimana Michelangiolesca del 2015. Del 2012 è la donazione di due autoritratti per il Corridoio Vasariano. L’ideazione e la direzione artistica del progetto è di  Sergio Risaliti che, dopo Jeff Koons in piazza della Signoria e Palazzo Vecchio e Antony Gormley a Forte Belvedere (con Arabella Natalini), lancia una nuova sfida avvalendosi, per la «regia», di due curatrici, Melania Rossi e Jaonna de Vos.

Sergio Risaliti, perché Jan Fabre? 

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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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