L'Italia non programma: solo «last minute»

Anna Orlando |  | Italia

Quasi commossa, Maite van Dijk del Van Gogh Museum di Amsterdam, nel presentare all’anteprima stampa la mostra «Munch: Van Gogh» curata insieme al Van Gogh Museum di Oslo, ha detto: «Abbiamo lavorato a questo progetto-sogno per sei anni». Esclusi i sogni nei cassetti di tanti storici dell’arte italiani, qualcuno riesce a pensare a un progetto espositivo al quale in Italia si lavora da così tanto? 

Nel Paese del «last minute» si fanno miracoli, è vero, anche grazie alla diligenza e dedizione di giovani curatori. Come il bravissimo Davide Colombo, che mi ha raccontato con passione le sue ricerche per contestualizzare all’Italia la bella mostra romana su Henry Moore alle Terme di Diocleziano, integrando il nucleo di partenza dei prestiti della Tate Britain. Ma nella norma è più facile sentirsi negare prestiti o partnership dalle istituzioni straniere che non si fidano dei progetti dell’ultima ora.

Da noi
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