L’Italia nasce povera e diventa poverista

A Palazzo Strozzi il ritratto del Paese nell’arte tra i ’50 e i ’70

Renato Guttuso (Bagheria 1911-Roma 1987) La battaglia di Ponte dell’Ammiraglio, 1955, olio su tela, cm 300 x 500. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, inv. pr. 892. Su concessione del Ministero dei Beni e le Attività Culturali e Ambientali e del Turismo. Renato Guttuso by SIAE 2018
Laura Lombardi |  | Firenze

Si apre con «La battaglia dell’ammiraglio» di Renato Guttuso (1951-52), realizzata per l’Istituto di Studi Comunisti Palmiro Togliatti delle Frattocchie, la mostra che si svolge dal 16 marzo al 22 luglio a Palazzo Strozzi. «Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano» copre due decenni della storia italiana; a chiuderla è «Rovesciare i propri occhi» (1970) di Giuseppe Penone, emblematica rappresentazione, se si vuole, di un’Italia che guarda a se stessa e alla sua storia, quando la forte polemica con il sistema diventerà anche lotta armata.

In una Nazione che dopo la frattura del secondo conflitto mondiale riafferma la sua identità, l’arte testimonia le contraddizioni ma anche il fervore che accompagnò la ricostruzione, il boom economico, la ritrovata libertà intellettuale e il cambiamento di costumi nella società, non senza esprimere tuttavia le ferite, i traumi e il clima di
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