L'invenzione del paesaggio italiano
Il Saggiatore ripropone «Le belle contrade» di Piero Camporesi

Piero Camporesi (1926-1997) ha disegnato una personalissima storia d’Italia, attraverso le regole e le dismisure del corpo, narrando, con acribia di erudito e felicità di narratore, di «sughi della vita» (ossia del sangue e della sua simbologia), del cruento uso del corpo dei santi, di formaggi e vini, come anche della centralità dell’opera di Pellegrino Artusi (del cui La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene curò una magistrale edizione per Einaudi negli anni Settanta) nella letteratura postunitaria.
Ora Il Saggiatore sta ripubblicando vari titoli dello scrittore forlivese, tradizionalmente edito da Garzanti e giunge in libreria Le belle contrade, in cui tratta acutamente dell’invenzione, culturale e figurativa, del paesaggio italiano. Il momento storico su cui riflette è sempre quello a lui specialmente caro del passaggio tra Rinascimento e Barocco. Sorveglia a questo affascinante
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)