L’Informale inventato da Monet

Guglielmo Gigliotti |  | Mamiano di Traversetolo (Pr)

Fino all’11 dicembre la Fondazione Magnani Rocca fa il punto su uno snodo fondamentale della storia dell’arte moderna con la mostra «Quelle ninfee che anticiparono l’Informale» che presenta un vasto gruppo di opere realizzate da Claude Monet (1840-1926) nell’ultimo trentennio della sua esistenza. Con esse il pittore impressionista superò l’Impressionismo, assumendo vedute di fiori acquatici a pretesto di una progressiva liberazione del linguaggio pittorico dalla funzione imitativa, secondo intuizioni che contenevano il seme dell’arte informale di metà ’900.

«Le Bassin des Nympheas», dipinta nel 1904 e proveniente dal Denver Art Museum, è solo uno dei capolavori in mostra. Altre opere, aventi a soggetto vaporose scogliere che si tuffano nel mare, trovano un diretto confronto con un’opera della collezione Magnani Rocca, «Falaises à Pourville, soleil levant» del 1897. Le restanti
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