L’inferno di fuoco

Ilaria Speri |  | Milano

La vocazione sociale della vita e della carriera di Sebastião Salgado, fotografo brasiliano classe 1944, è celebre in tutto il mondo, grazie a serie come «La mano dell’uomo», «In cammino», «Bambini e Genesi». Nel 1991, all’apice della crisi in Medio Oriente e della Guerra del Golfo, Salgado si trova in Kuwait, in prima linea con i vigili del fuoco. Documenta danni e perdite di un disastroso incendio divampato in oltre 600 pozzi di petrolio, innescato dai soldati iracheni per ostacolare l’avanzata della coalizione militare americana.

A distanza di 25 anni, quel paesaggio infernale rivede la luce negli spazi di Forma Meravigli, che dal 21 ottobre al 20 gennaio ospiterà la serie che dà il titolo alla mostra «Kuwait. Un deserto in fiamme», recentemente arricchita dal fotografo con materiali mai presentati nella serie originale.

La mostra è organizzata da Fondazione Forma in collaborazione con Amazonas
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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