L’incontenibile vitalità di Gratrix

La quarantenne sudafricana presenta per la prima volta in Italia, da Monica De Cardenas, i suoi opulenti dipinti

«Never be alone again» (2022) di Georgina Gratrix
Ada Masoero |  | Milano

La mostra personale che si apre dal 16 marzo al 13 maggio da Monica De Cardenas a Milano segna il debutto in Italia (e nella galleria milanese) dell’artista sudafricana Georgina Gratrix. Nata nel 1982 a Città del Messico ma presto trasferita a Durban, sulla costa orientale del Sudafrica, dove si è formata, Georgina Gratrix, oggi fra le più apprezzate artiste sudafricane, può sfoggiare un curriculum espositivo di tutto rispetto e la presenza in importanti collezioni internazionali, che hanno accolto i suoi dipinti opulenti.

Questi sono costruiti sovrapponendo strati e strati di colore a olio, applicato (talora direttamente dal tubetto) con gesti vigorosi ed energici che, nella sua ricerca, esprimono, come lei stessa dichiara, «uno stato di perpetua incandescenza». Colori incendiari, in effetti, i suoi, attraversati dal flusso di un’energia che trasfigura i generi antichi del paesaggio, del ritratto, della natura morta (nature morte di fiori, soprattutto), conducendoli nel nostro tempo.

La mostra presenta il suo percorso attraverso 25 opere, fra le quali s’impone, anche per le dimensioni grandiose, «Friends and Friends of Friends», una foresta tropicale abitata da uccelli multicolori, in cui pare di poter penetrare e immergersi. Ma non meno potenti sono i ritratti, come «Lady D.», in cui il volto della principessa (occhi enormi, capelli verdi, gioielli sfolgoranti), posto sotto il segno dell’espressionismo, come tutti i suoi volti, è però somigliantissimo al modello, o come il «ritratto» del cagnolino «Bob (after Manet)», omaggio all’omonimo cagnetto dipinto nel 1876 dal maestro francese.

E poi, tanti fiori, resi carnosi dalle spatolate di colore, al pari dei frutti, degli uccelli e degli altri piccoli animali, tutti protagonisti di una natura che, selvaggia o domestica che sia, è sempre accesa e visionaria, animata da una vitalità incontenibile.

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