L’incanto del Castello

Da Pierre Bergé et Associés va all’asta il 6 e 7 novembre l’intero contenuto della residenza viscontea di Cassano Magnago

Grande arazzo con il «Trionfo della Chiesa», Bruxelles, bottega di Jan Frans Van Den Hecke, metà del XVII secolo (stima 60-80mila euro). © Pierre Bergé & Associés
Michela Moro |

L’intero Castello di Cassano Magnago, in provincia di Varese, viene disperso all’asta il 6 e 7 novembre dalla casa d’aste parigina Pierre Bergé et Associés. Fondato dai Visconti, il castello è stato per cinquant’anni la residenza di una famiglia che ne ha preservate le bellezze, aggiungendo a queste la vitalità del contemporaneo. È una vendita veramente speciale, che si svolgerà all’interno del castello medesimo. Anche sfogliare i due corposi cataloghi, uno per ogni giornata, è molto interessante: i 913 lotti sono fotografati nei luoghi in cui sono rimasti per molti anni, divisi secondo le stanze che arredavano.

Ecco quindi che all’asta va quanto contenuto nel Salone, l’importante arazzo e la possente specchiera, nel Salotto Verde, nella Sala delle Maioliche e in quella delle Boiserie con i dipinti moderni tra cui due Ligabue («Una diligenza con cinque cavalli», stima 15-25mila euro), e nel Salotto Giallo con il grande Irolli, 205x118 cm, «Il ritorno del territoriale» (1919) valutato 20-40mila euro. Seguono le Camere Verde, la Gialla, quella Celeste con il raro arredo ottocentesco, e un Bagno Turchese, da acquistare interamente, così com’è nella sua perfezione d’antan. All’incanto oltre ad arredi, quadri e tappeti, tutte le porcellane, i vetri, gli objets de virtu, insomma l’intero contenuto del maniero va all'asta.

Le foto rimandano ambienti vissuti, si capisce la passione dei proprietari per l’arte e le cose belle, che si misura non solo nei pezzi importanti, ma nella lunga sequenza di disegni, a firma tra gli altri di Severini (il bozzetto per il «Flaminio» di Pergolesi de 1942 è stimato 15-25mila euro), Capogrossi (la tempera «Composizione» del 1949 proposta a 4-6mila euro), De Pisis (una «Natura morta» a 8-12mila euro), Boldini («Studio di donna in piedi» a 1.500-2.500 euro) e Guttuso (tra gli altri, «Peperone» a 8-12mila euro) sparpagliati ovunque, anche sulle rampe degli scaloni. Per dare un’idea della varietà dei lotti basta guardare la lista dei dipartimenti impegnati da Pierre Bergé nella vendita: Dipinti antichi, Alta Epoca e Secolo XVII, Estremo Oriente, Arti Decorative del XX secolo, Tappeti e via discorrendo.

Il valore del Castello è nell’insieme, ma non mancano i lotti importanti: il «Ragazzo con aquila e cavaliere» (1967), disegno a matita colorata su carta montato su tela di Pablo Picasso è stimato 700mila-1 milione di euro; l’autoritratto di Antonio Ligabue è valutato 50-100mila euro. Il grande arazzo di lana e seta decorato con il «Trionfo della Chiesa», da uno schizzo di Pieter Paul Rubens, tessuto a Bruxelles nella bottega di Jan Frans Van Den Hecke a metà del XVII secolo, è in asta per 60-80mila euro; la Specchiera in legno intagliato e dorato a decoro di larghe volute e ricchi motivi vegetali, di manifattura romana, inizi del XVIII secolo, per 35-50mila euro, mentre la «Natura morta di frutta e verdura con due scimmiette» di Adriaen Van Utrecht (Anversa 1599-1652) è offerta per 30-50mila euro. Anche i numerosi arredi del giardino troveranno certamente degli acquirenti, così come le centenarie casseforti in stile Liberty.

© Riproduzione riservata Una veduta del Castello di Cassano Magnago (Va). © Pierre Bergé & Associés «Ragazzo con aquila e cavaliere» (1967) di Pablo Picasso (stima 700mila-1 milione di euro).  © Pierre Bergé & Associés «Autoritratto» di Antonio Ligabue (stima 50-100mila euro). © Pierre Bergé & Associés
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