L’identità artistica di Pistoia

Una mappatura del patrimonio a partire dai corsi di storia dell'arte medioevale e moderna tenutisi all'Università di Firenze

Giacinto Gemignani (1611-81), «Venere svegliata da Cupido», post 1650 - ante 1681, olio su tela, 49,6x64,1 cm, Pistoia, Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, sala del Consiglio. Proprietà: Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Tiziano Panconi |

Questo volume concorre alla definizione, in perenne divenire, dell’articolatissima identità storica e urbana di Pistoia, nel suo complesso universo di rapporti sociali, politici e religiosi che trovano il suo epicentro nella platea civitatis, sulla quale affacciano il medievale palazzo comunale, il tribunale, il museo di Palazzo dei vescovi e la cattedrale con il campanile e l’ottagonale Battistero di San Giovanni in Corte.

Esercizi pistoiesi prende le mosse dai corsi di storia dell'arte medioevale e moderna tenutisi, in forma di seminario, presso l'Università di Firenze nel biennio 2012-14 dando luogo, attraverso la ricerca diretta in loco, alla mappatura e a una nuova puntualizzazione di parte del ricco patrimonio architettonico e artistico pistoiese.

Così, una scelta schiera di studenti specializzandi (R. Castelli, S. Chiodera, I. Sbrilli, V. Balzarotti, F. Speranza, G. Altissimo, A. Sgarrella, A. Brunetti, T. Coi, M. Gelli, M. Cardarelli, M. Cinti), autorevolmente guidati dai curatori F. Cervini, A. De Marchi e A. Pinelli che hanno firmato l'appassionante introduzione, si è cimentata con gli argomenti più disparati, dando luogo a una cospicua miscellanea di contributi storico critici, 12 in tutto, poggiati sia sulla disamina stilistica dei beni sia su una rigorosa indagine documentaria e bibliografica che, in taluni casi, hanno addirittura comprovato preziose rettifiche attributive.

Gli affreschi delle «Storie della Passione» nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, tradizionalmente attribuiti da Longhi ad un misterioso «Anonimo romanzo», sono state per esempio restituite a Lazzarino Castelli, proseguendo in un divenire di decifrazioni, suggerimenti e proposte attributive.

A Pistoia i marmi barocchi si sovrappongono nella Cattedrale di San Zeno a quelli verrocchieschi e così quelli romanici si intersecano con le vestigia gotiche, in un emozionante itinerario di stratificazioni storiche che in questo trattato si ferma all'800 e cioè agli affreschi strappati di Giovanni Boldini, oggi conservati nell'antico Palazzo dei Vescovi.

Numerose le opere evidenziate in queste pagine poco note al grande pubblico, come le ampie tele del classicista secentesco Giacinto Gimignani a Palazzo Rospigliosi a Ripa del Sale, presenti in numero rilevante anche nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia che ha sponsorizzato questa edizione.

© Riproduzione riservata Giacinto Gemignani (1611-81), «Allegoria della vita contemplativa» (particolare), 1645, olio su tela, 140x157 cm, Pistoia, Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Proprietà: Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Giovanni Maria Butteri, «Sacra Conversazione», 1597, San Bartolomeo in Pantano, Pistoia
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