L’enigma di Cartoceto

Una nuova interpretazione per il celebre gruppo di bronzi dorati

Stefano Miliani |  | Pergola (Pu)

Due cavalli di cui uno ancora con il busto del cavaliere; due donne, di cui una integra e l’altra dimezzata, compongono lo sfolgorante gruppo conosciuto come i Bronzi dorati da Cartoceto, dal luogo del ritrovamento, casuale, in un campo vicino al paese marchigiano di Pergola nel 1946. È un capolavoro carico di enigmi. 

Chi erano, per dire, quei Romani raffigurati? Il soprintendente dei Beni archeologici delle Marche Mario Pagano ritiene di averli identificati. E se un altro archeologo, l’austriaco Bernard Andreae, ha formulato un’ipotesi diversa in un suo libro uscito qualche mese fa, i due studiosi ascrivono i personaggi ad ambienti senatoriali a Roma, poiché servivano ampi mezzi per commissionare un’opera di tale qualità e dimensioni che pesa nove quintali, pur con molte parti mancanti. Bisogna ricordare che da anni Ancona vorrebbe le sculture ora esposte in una sala tutta per loro
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