L’elogio del difetto di Ornaghi&Prestinari

Scenari ambigui e surreali invadono la galleria Continua di San Gimignano, conferendo a tutto un senso d’ironica incertezza

«Bedroom» (2020), di Ornaghi&Prestinari. Cortesia dell’artista e Galleria Continua. Foto Ela Bialkowska, Okno Studio
Laura Lombardi |  | San Gimignano

In tempi di rinnovata attenzione verso la materialità, piuttosto che verso la forma, la ricerca del duo artistico Ornaghi&Prestinari, nato nel 2009, si presenta tra le più vivaci e significative del panorama contemporaneo.

Il progetto concepito per la Galleria Continua, fino al 7 maggio, fonde, come sempre nel lavoro di Valentina Ornaghi (Milano, 1986) e Claudio Prestinari (Milano, 1984) riferimenti al mondo dell’architettura e del design (alla base della loro formazione) con spunti provenienti dalla storia dell’arte, concentrandosi sul rapporto tra uomini e oggetti, quest’ultimo indissolubilmente legato alla storia dei materiali, alla loro progettazione e al loro consumo.

«Sbilenco», titolo di un quadro esposto ma anche della stessa mostra, per i due artisti significa «ridicolmente pendente da una parte, storto, difettoso, ma anche vagamente inquietante».

Gli spazi della galleria, l’intera platea e il palcoscenico dell’ex teatro, sono invasi infatti da opere che, giocando sul concetto di irregolarità presente nella vita quotidiana, danno vita a scenari surreali, ricchi di ambiguità, di incertezze, di aspetti disfunzionali.

Queste caratteristiche sono esaltate con ironia attraverso le forme distorte di certi oggetti e i loro precari equilibri. Gli stessi pezzi bizzarri però sono anche generatori di poesia e significati, basti pensare al letto fuori norma, «Bedroom», del 2020, che, ispirato alla celebre novella di Italo Calvino l’Avventura di due sposi, richiama il tema della distanza e della prossimità.

D’altra parte, l’oggetto realizzato artigianalmente trova in questa sede giusto rilievo. Sono infine esposti dei quadri sul tema della rotazione, intesa come atto generativo, spinta a uscire dal proprio centro per incontrare l’«altro». Sempre fino al 7 maggio in galleria è allestita la personale del giovane artista bulgaro Rudi Ninov, «Writing paintings».

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