La sanguigna «San Giuseppe con il Bambino», dipinta da Bernini nel 1663 per la cappella di Palazzo Chigi ad Ariccia, si caratterizza per l’immediatezza del tratto mosso e sintetico, l’audace scorcio prospettico di Gesù Bambino, la forza espressiva del profilo del vecchio che ricorda i Dottori della Cattedra di San Pietro. L’intenso pathos emotivo per il gesto del santo, che stringe il figliolo in segno di protezione rivolgendogli lo sguardo premuroso, pronto quasi a baciarlo mentre i due nasi si sfiorano, è un’efficace allegoria dell’amore paterno e una rarità nella iconografia cristologica, dato che in maniera quasi generalizzata il piccolo è raffigurato tra le braccia della Madre.
Potrebbe trattarsi di un omaggio del maestro al padrone di casa e suo committente, il principe Agostino Chigi, cui la consorte Maria Virginia Borghese aveva dato alla luce il 20 ottobre del 1662, dopo due figlie femmine, un erede maschio, Augusto, destinato a continuare la casata.