L’avanguardia in un giocattolo

Alla Galleria d’Arte Moderna una retrospettiva di Giovanni Prini, ludico e poliedrico

Carla Cerutti |  | Roma

Intelligente, cordiale, generoso, mite e sentimentale: così gli amici di Giovanni Prini (1877-1958), tra cui Balla, Cambellotti e Severini, definivano lo scultore, nonché artista-artigiano e ceramista tra i più significativi del Novecento italiano, cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma dedica una monografica fino al 26 marzo.

Il sottotitolo «Il potere del sentimento», scelto dalla curatrice Maria Paola Maino, sta proprio a sottolineare questo aspetto, in pieno accordo con il socialismo umanitario alla base di molte opere di Prini. «Tra tutti gli amici e frequentatori del salotto romano animato dalla vivacissima moglie Orazia, dove s’incrociavano artisti, letterati, poeti e musicisti, afferma la curatrice, Prini era l’unico cui non fosse stata ancora dedicata una mostra esaustiva in un’istituzione pubblica.

Le circa 140 opere selezionate tra sculture, dipinti, disegni e arti applicate,
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Carla Cerutti