L’Astrattismo parla italiano

Laura Lombardi |  | Lucca

Una retrospettiva per il centenario di Nigro

«Una ricerca estetica come struttura intima dell’uomo»: così Mario Nigro, di cui ricorrono i 100 anni dalla nascita, definiva, nel 1969, il suo operare. Fin dal secondo dopoguerra l’artista (Pistoia, 1917 - Livorno, 1992) segue la via dell’Astrattismo, muovendo verso soluzioni sempre inedite, cromatiche e spaziali (ricordiamo la serie delle opere «Spazio Totale» e la sala presentata alla Biennale di Venezia del 1968), che pur rivelano uno sguardo ai movimenti di quegli anni, dall’Astrattismo al Costruttivismo, dall’arte americana del secondo dopoguerra all’Optical art. Alcuni dipinti mostrano una precoce sensibilità verso ulteriori sviluppi del panorama internazionale.

L’ultimo decennio ha visto un crescente interesse per Nigro e la Fondazione Centro Studi sull’Arte Carlo e Licia Ragghianti propone una mostra antologica dei suoi capolavori. Curata da Paolo
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