L’astrattismo labirintico di Vieira da Silva

Nella retrospettiva al Musée des Beaux-Arts di Digione molte delle 80 opere appartengono alle collezioni del museo

«Ville au bord de l’eau» (1947), di Maria Helena Vieira da Silva. © Musee des Beaux-Arts de Dijon. Francois Jay. © Adagp Paris
Luana De Micco |  | Digione

Fino al 3 aprile il Musée des Beaux-Arts, che l’ha organizzata in collaborazione con il Musée Cantini di Marsiglia, dedica un’importante retrospettiva a Maria Helena Vieira da Silva, protagonista della stagione astratta europea e dei suoi sviluppi. Della pittrice franco-portoghese sono esposte alcune opere fondamentali, compresa «Ubi et Orbi», tela monumentale ed emblematica della maturità, realizzata in diversi anni, tra il 1963 e il 1972.

La mostra, in un percorso cronologico diviso in due sezioni e lungo 80 opere, attinge molto dalle collezioni del museo di Digione, che di Maria Helena Vieira da Silva possiede 18 tele e 17 lavori su carta, un fondo costituito in particolare grazie al dono di una coppia di collezionisti parigini, Kathleeen e Pierre Granville, che negli anni Trenta avevano stretto un legame di amicizia con l’artista.

A Digione sono poi arrivati prestiti dalla Fondation Arpad Szenes-Vieira da Silva e dalla Calouste Gulbenkian di Lisbona, dal Centre Pompidou e dalla galleria Jeanne Bucher Jaeger di Parigi e dalla Fondation Gandur pour l’Art di Ginevra. Maria Helena Vieira da Silva (1908-92), nata a Lisbona, si trasferì a Parigi nel 1929 per frequentare l’Académie de l’Art Moderne fondata appena qualche anno prima, nel 1924, da Fernand Léger.

Imparò la scultura al fianco di Antoine Bourdelle e l’incisione con Stanley William Hayter. In questi anni essenziali l’artista pose le basi del suo vocabolario poetico e concettuale e si imposero già alcuni temi dominanti, come lo scacchiere e la spirale. La musica, i meccanismi ottici, l’architettura e le evoluzioni urbane furono al centro di tutta la sua riflessione artistica. I suoi lavori furono presentati sin dal 1932 alla galleria d’arte di Jeanne Bucher e negli anni Cinquanta nei musei di tutto il mondo. Vieira da Silva fu una delle rare pittrici astratte del dopoguerra ad acquisire fama internazionale in vita.

© Riproduzione riservata
Calendario Mostre
Altri articoli di Luana De Micco