L’astrattismo futuribile

Stefano Luppi |

Uno dei momenti più importanti della produzione di Giacomo Balla (1871-1958) riguarda gli anni del secondo soggiorno tedesco, a partire dal 1912, durante i quali l’artista sperimenta le prime «Compenetrazioni iridescenti» (titolo in realtà più tardo). Si tratta di studi funzionali alla comprensione delle novità scientifiche, come i raggi X e le onde elettromagnetiche, che in quegli anni, antecedenti alla prima guerra mondiale, si andavano diffondendo.

Parte da qui il percorso di una retrospettiva dedicata a Balla e aperta alla Fondazione Magnani Rocca dal 12 settembre all’8 dicembre a cura di Elena Gigli e Stefano Roffi (catalogo Silvana Editoriale). Siamo negli anni immediatamente precedenti la formulazione del manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo che risale al 1915 e la rassegna, intitolata «Giacomo Balla. Astrattista Futurista», presenta opere e documenti provenienti da collezioni private e
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