L’assalto alla costa siciliana

Due casi di scempi sul litorale agrigentino e presso Augusta

Punta Castelluccio dopo lo scempio
Giusi Diana |  | Agrigento

Dopo l’incredibile caso, denunciato da Mareamico a metà giugno, della distruzione delle dune costiere di Cannatello e Maddalusa, località di Agrigento, da parte di una ditta incaricata dal Comune di ripulire la spiaggia dai rifiuti (con danno incalcolabile all’intero ecosistema costiero e perdita di piante psammofile, habitat di alcuni uccelli), ecco un nuovo scempio ambientale, questa volta in provincia di Siracusa a Punta Castelluccio, vicino a Brucoli, frazione di Augusta.

La sommità di un intero promontorio a strapiombo sul mare è stata sbancata e completamente spianata dalle ruspe. La presidente di Italia Nostra Augusta Jessica Di Venuta parla di «modifiche al paesaggio, con danni irreparabili all’ambiente e al patrimonio archeologico». La fascia costiera dove sono avvenuti i lavori ha un livello di tutela 3 ed è a ridosso di una zona a conservazione speciale.

La Di Venuta denuncia inoltre che «si sta preparando l’assalto a una delle parti più belle e meno note della Sicilia, già in passato devastata dagli abusi edilizi». L’opera sistematica di distruzione del paesaggio, secondo Italia Nostra, in questa zona del Siracusano va avanti dallo scorso autunno.

Un dossier redatto dall’associazione ambientalista in collaborazione con il suo presidente regionale Leandro Janni verrà consegnato all’Assessorato regionale all’Ambiente e ai ministri competenti per tutelare il territorio di Brucoli-Agnone.

© Riproduzione riservata Dune costiere distrutte nell'Agrigentino. Foto Mareamico Agrigento
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