L’artista che disegna il quasi

Ada Masoero |

Lugano (Svizzera) e Lissone (MB). Cortesi Gallery presenta «Maurizio Donzelli. Thresholds», duplice personale dell’artista e intellettuale bresciano (1958), che si apre, dal 25 marzo al 30 maggio, nella sua sede di Lugano, e dal 18 aprile al 7 giugno al MAC-Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. Curate entrambe da Ilaria Bignotti (al MAC, con Alberto Zanchetta, direttore del museo), le mostre si compongono di due progetti site specific. Vero alchimista dell’immagine, che nei suoi lavori arricchisce e stratifica di plurime valenze concettuali senza però privarle mai di un’intensa potenza iconica, Donzelli espone a Lugano i monocromi color oro (nelal foto «O», 2020) dalle preziose tessiture, con le loro risonanze tra arte bizantina e Secessione viennese; alcuni «Drawings» e i «Disegni del Quasi», giocati anch’essi su vibrazioni della superficie che trasfigurano l’immagine. Con essi, sono in mostra alcuni «Arazzi» recenti, caratterizzati dalle predilette forme palindrome, speculari, e i «Mirrors», la cui superficie scomposta e articolata altera la percezione e disvela di volta in volta forme differenti. Al MAC va in scena un ambiente immersivo, dove le opere entrano in stretto dialogo fra loro: con una coinvolgente operazione concettuale, l’artista propone qui la stessa immagine in varianti di colore diverse (blu-verde e bianco-grigio-nero) e realizzata su supporti diversi, dall’acrilico su carta all’arazzo, dallo specchio al recente acrilico resinato. E sollecita l’osservatore (da lui sempre chiamato in causa) a immergersi nei suoi lavori, ad acuire lo sguardo per coglierne l’ingannevole pattern e a interrogarsi sulle potenzialità espressive dei materiali. Ma la duplice mostra non è che il primo passo di un progetto biennale della galleria, con Ilaria Bignotti, che culminerà nella pubblicazione di una monografia bilingue.

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