L'artista che dialogava con il vento

Luca Scarlini |

Fausto Melotti ebbe la passione per la leggerezza, che risuona nelle sue sculture che dialogano con il vento e con la natura. Adelphi ripubblica opportunamente a distanza di molti anni dalla prima edizione (1981) le sue Linee. Si tratta di una vera e propria epopea dello stupore, di una ricerca dello sguardo «del ragazzo impreparato, preda d’ogni fata morgana» che darebbe qualsiasi cosa per ritrovare quella condizione perfetta della visione, che nel frattempo si è intorbidata nel confronto con l’esperienza.

L’epigrafe avverte che nella notte i «fantasmi dilagano e i richiami e le invenzioni alla luce del mattino scolorano» e gli appunti sono inseriti come notazioni musicali (qui sotto ne proponiamo un frammento). Un pensiero ne genera quindi un altro e la storia dell’arte si riassume in concetti precisi, quanto evocativi, tra cui «l’aderenza vitale di un corpo plastico a un’anima», in una linea diretta che
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Luca Scarlini