L’arte negli interstizi urbani al MoMA PS1
14 tra artisti e collettivi documentano gli interventi di autori anche storicizzati in orti, giardini comunitari, lotti vacanti e isole pedonali

Fino al 16 gennaio il MoMA PS1 presenta «Life Between Buildings», una mostra che esplora gli interventi degli artisti negli «interstizi» urbani di New York: nello specifico, orti e giardini comunitari (di cui la Grande Mela vanta una ricca tradizione), lotti vacanti e isole pedonali.
In mostra i lavori di 14 artisti e collettivi, tra disegni e fotografie, sculture e performance, concepiti in un arco temporale che copre gli ultimi cinque decenni. La storia di questi spazi di mezzo intreccia arte, ecologia e pianificazione urbana e nasce negli anni Settanta, quando New York affonda in una profonda crisi finanziaria.
È in questo momento che gruppi e comunità locali cominciano a riconvertire aree non costruite del tessuto metropolitano in parchi e giardini; momento che coincide anche con un nuovo desiderio da parte degli artisti di uscire dai confini dello studio e della galleria, per abitare e plasmare lo spazio pubblico.
Tra i protagonisti della mostra vi è in primis Gordon Matta-Clark, maestro dell’«anarchitettura», che insieme al gruppo di attivisti CHARAS, nel 1976, darà vita all’oasi-giardino pubblico La Plaza Cultural, nell’East Village. Tra gli altri, Becky Howland, che a fine anni Settanta realizza effimere installazioni nelle strade di Tribeca, e Cecilia Vicuña, le cui «Sidewalk Forests» (dal 1981) celebrano le erbacce che crescono spontaneamente tra le crepe dell’asfalto.
Fra le opere più recenti, un’installazione multimediale dell’artista e compositore Aki Onda, che esamina 24 giardini comunitari nel Lower East Side attraverso registrazioni sul campo eseguite in pieno lockdown.