L’arte italiana ambasciatrice all’Onu di New York
Prosegue il tour delle 71 opere della Collezione Farnesina: sino a fine ottobre sono esposte nel Palazzo delle Nazioni Unite

L’arte moderna e contemporanea italiana è partita per un viaggio intorno al mondo e ora fa tappa a New York. «La Grande Visione Italiana. Collezione Farnesina» è una selezione di 71 opere provenienti della collezione del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana, raccolte a partire dalla fine degli anni Novanta e normalmente ospitate negli spazi del Palazzo della Farnesina a Roma.
La mostra, che ha già fatto tappa a Singapore, Tokyo, New Delhi e Seul, occupa gli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura, del Consolato Generale, della Rappresentanza italiana alle Nazioni Unite, la residenza dell’Ambasciatore all’Onu e, fino al 27 ottobre, il Palazzo delle Nazioni Unite.
Come in un Grand Tour al contrario, la cultura italiana si offre agli occhi del mondo, per mostrare la ricchezza del suo contemporaneo con opere di pittura, scultura, fotografia, video e digitale che spaziano tra movimenti artistici che hanno segnato il ’900 come Futurismo, Metafisica, Arte povera, Transavanguardia, Informale, Arte cinetica, Concreta e Concettuale.
La mostra, a cura di Achille Bonito Oliva, racconta l’eclettica visione italiana, dal figurativo all’astratto, e la ricerca continua di nuove forme, evidenziando analogie e differenze di linguaggi fatti al tempo stesso di sperimentazione e consapevolezza storica. «L’arte è sempre frutto di un immaginario che non conosce ostacoli, ha commentato il curatore e storico dell’arte. Quella italiana ne è la dimostrazione lampante. Dal Rinascimento ha sempre operato sotto il segno del rinnovamento e della memoria. In una fertilità iconografica che si rinnova fino all’attualità del nostro tempo».
Il percorso espositivo diffuso consente di trovare inedite traiettorie di significato: negli spazi del Consolato e dell’Istituto di Cultura, un bronzo del 1922 di Arturo Martini si ritrova in dialogo con fotografie di Mimmo Jodice, un Gesù di Enzo Cucchi guarda un Etrusco di Mimmo Paladino, un classico telefono Sip ma in versione verde acido di Daniele Puppi entra in risonanza con un video surreale di Elena Bellantoni.
E poi ci sono Carla Accardi, Afro, Agostino Bonalumi, Francesco Clemente, Fortunato Depero, Piero Manzoni, Mario e Marisa Merz, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella, Mario Schifano e tanti altri. La collezione della Farnesina è un esempio unico al mondo di istituzione pubblica che è diventata sede di un’attività espositiva a livello museale. Peccato che la collezione sia aperta al pubblico solo un venerdì al mese e in poche altre occasioni nel corso dell’anno.