L’arte in onda

Massimo Melotti |

Nei confronti dell’arte la televisione negli anni del monopolio ha assunto posizioni diverse. Essendo l’emanazione di centri di potere istituzionale, partitico e mediale che storicamente hanno sempre tenuto in poco conto la cultura, la sua attenzione verso l’arte in generale e in particolare quella di ricerca è stata limitata, con qualche sporadico maldestro tentativo di divulgarla. L’arte e la sua storia sono comunicate con un linguaggio aulico, pedissequamente imitatore della critica del tempo, in trasmissioni, fatte salve alcune eccezioni di pregio, destinate a un pubblico ristretto. Tale situazione si protrae sino alla società del consumismo spettacolare che inizia negli anni Ottanta e si sviluppa con la prolificazione prima dei canali poi delle emittenti, sino a giungere alla televisione di oggi sempre più indirizzata a un rapporto interattivo con il pubblico, a una selezione tematica dei programmi,
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