L’arte è disposta ad aspettare tempi migliori

Achille Bonito Oliva: «L’arte chiede assolutamente di essere riconosciuta»

Poster con l'autoritratto di Oskar Kokoschka per il periodico «Der Sturm» (particolare)
Achille Bonito Oliva |

L’arte è un sostantivo che non vuole aggettivi: ricca, povera o «degenerata». L’arte chiede assolutamente di essere riconosciuta. L’aggettivo implica un punto di vista, un giudizio, una convenienza, infine un’ideologia, che possono favorire o rallentarne la circolazione.

E così avvenne con il Barocco foraggiato dalla committenza di una Chiesa che ne fece uso di bella propaganda o per la Pop art americana con la frontiera kennediana.

Viceversa per le Avanguardie storiche, «degenerate» per l’inquisizione nazista e dunque mandate al rogo. Sicuramente i sistemi totalitari, di destra o di sinistra, hanno dispensato condanne non solo verbali: «degenerata» o «borghese» è l’arte non funzionale all’apologia del regime.

Perché l’arte non va in soccorso del vincitore ma è disposta ad aspettare un tempo migliore.

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