L'arte contemporanea a Napoli è un Atlante aperto

La copertina del volume
Guglielmo Gigliotti |

Napoli. Il mondo in un libro. È il mondo dell’arte a Napoli nell’ultimo mezzo secolo di vita culturale, quello ordinato nella ricognizione svolta dal Dipartimento di ricerca del museo Madre (Olga Scotto di Vettimo, Alessandra Troncone, con la collaborazione di Loredana Troise), realizzata con il coordinamento generale di Vincenzo Trione.Prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ed edito da Electa, l’Atlante dell’Arte Contemporanea a Napoli e in Campania 1966-2016, racconta tutto quanto avvenuto in una città che ha saputo reinventarsi, come realtà tra le tante sue anime, polarità dell’arte vivente.

Il libro vedrà la luce in primavera, ma autori e promotori ne hanno dato l’annuncio in anticipo, per potenziarne il lancio. Il battesimo dell’avanguardia ebbe d’altronde un padrino d’eccellenza, Umberto Boccioni, di cui Trione cita, nell’introduzione, il discorso
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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