L’Archivio di Cederna, un’importante fonte di studio sul paesaggio e la conservazione

La prima cosa che emerge leggendo il lbro dedicato è la capacità e la necessità di intendere l’interezza dei nostri panorami come un tutto unico e non solo come sommatoria di episodi separati e accostati senza una logica

Antonio Cederna (1921-96)
Francesco Scoppola |

Di Antonio Cederna (1921-96) si conserva l’Archivio, donato dalla famiglia allo Stato, conservato e consultato prima a Palazzo Altemps, poi a Capo di Bove sull’Appia antica. Questo strumento di studio e approfondimento, da lui realizzato nel corso dell’esistenza (la sua vera e propria macchina da scrivere), può essere utilizzato sempre di più e sempre meglio. Ora è uscito un volume che lo dimostra: Un giro d’orizzonte. Scritti, discorsi parlamentari e proposte di legge, a cura di Andrea Costa e Sauro Turroni, prefazione di Vezio De Lucia con testi di Rita Paris ed Emma Tagliacollo (Biblion edizioni).

La prima cosa che emerge, rileggendo Cederna, è la capacità e la necessità di intendere l’interezza dei nostri panorami come un tutto unico e non solo come sommatoria di episodi separati e accostati senza una logica, quasi fossero casuali e in disordine, relitti accatastati di singole indipendenti vicende o contese. Il paesaggio, fatto di cose e di persone, è la testimonianza concreta e tangibile, ma anche immateriale della vita: umana, animale, vegetale, perfino minerale, geologica.

Questo sono le città e le campagne, con il coltivato e il selvatico: il fluire di un insieme organico di elementi funzionali l’uno all’altro, inscindibili, inseparabili, costantemente collegati. Nulla e nessuno in questa prospettiva è autosufficiente. Si tratta insomma del trionfo dell’essenziale, del necessario. Tutto è strumento indispensabile nell’interezza dell’essere durante il corso del tempo. Questo è l’orizzonte che possiamo e dovremmo tornare a guardare, contemplandolo, per continuare sensatamente ad agire, nel costruirlo, nel modificarlo, nel tutelarlo, nel conservarlo, nel tramandarlo.

Il volume che raccoglie il pensiero di Cederna e che propone di spaziare su diversi orizzonti, diviso in quattro sezioni e 22 capitoli complessivi, dopo le premesse iniziali, è un vero e proprio strumento di lavoro per amministratori, progettisti e cittadini. Basterebbero le schede raccolte nelle ultime dieci pagine (pp. 393-402) prima della bibliografia e degli indici. O semplicemente si può riandare alla proposta di legge, mai discussa, per la salvaguardia dei centri storici.
Non che ci sia tutto, naturalmente. Manca ad esempio l’indimenticato discorso radiofonico di Cederna su san Francesco.

Ma il libro spiega l’incanto e la meraviglia di come si possa scegliere e prendere decisamente parte, su ogni questione e per ognuno, senza essere di parte. È stato presentato alla Camera dei deputati il 20 gennaio.

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