L'archeorovina è un tempio cinese
«La pratica della pittura è rigorosa, esigente, lenta e inesorabile, a metà strada tra l’ascetismo zen e l’ossessione maniacale. (...) I miei luoghi rinascono in un altro mondo, un luogo della mente, un luogo che è su questa terra e al tempo stesso al di fuori di questa terra». Così scriveva Andrea Chiesi (Modena, 1966) nel catalogo della mostra allestita nel 2007 alla galleria Guidi & Schoen, in cui ritorna a esporre dall’11 marzo al 16 aprile in una personale intitolata «Karman». Ed è proprio questa dimensione spirituale, presente in tutta la sua produzione pittorica, nonostante la drammatica immanenza delle raffigurazioni di manufatti della cosiddetta archeologia industriale, a emergere nei suoi recenti lavori, maturati durante un soggiorno nella Repubblica Popolare Cinese e scaturiti da una riflessione sui principi della mistica buddista.
La sentimentale empatia che l’artista ha da tempo instaurato con
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