L’antiquariato ha una nuova fiera, anzi due
L’alleanza tra la storica Biennale Paris (ex Biennale des antiquaires, fondata nel 1956) e Fine Arts Paris, creata nel 2017, porta alla prima edizione di Fine Arts Paris & La Biennale

Dall’8 al 13 novembre si tiene la prima edizione di Fine Arts Paris & La Biennale, la nuova fiera nata dall’alleanza tra la storica Biennale Paris (ex Biennale des antiquaires, fondata nel 1956) e Fine Arts Paris, creata nel 2017. Un «matrimonio di ragione», aveva scritto il quotidiano Le Figaro, a febbraio, all’annuncio dell’avvicinamento delle due rassegne, voluto dalla Réunion des musées nationaux (RMN)-Grand Palais.
La prima, che fu un tempo la fiera d’antiquariato più prestigiosa del mondo, organizzata dal Syndicat national des antiquaires (SNA), era in crisi da alcuni anni, tra scandali e rivalità interne. Per la seconda, il cui presidente è Louis de Bayser, è l’occasione di acquisire un certo prestigio. Questa prima edizione, gestita dall’Agence d’Événements Culturels (la stessa del Salon du Dessin), mentre l’SNA fornisce il suo know-how, si tiene al Carrousel du Louvre, prima del trasferimento al Grand Palais Ephémère nel 2023 e al Grand Palais nel 2024, a fine restauro.
Partecipano 89 espositori, tra cui Brun Fine Art (Londra), Berès, Steinitz e Didier Aaron (Parigi), Didier Claes (Bruxelles), de Jonckheere (Ginevra), Rosenberg & Co (New York). Quattro gli italiani: Enrico Frascione (Firenze), Chiale Fine Art (Racconigi), Laocoon/W. Apolloni e Galleria dei Coronari (Roma). Per la pittura antica, Sarti (Parigi) propone un «San Girolamo» di Bartolomeo di Tommaso (1437 ca) e de Jonckheere un olio di Hans Bol, artista fiammingo del Rinascimento.
Per il ’600-700, Frascione espone una natura morta di Bernardo Strozzi, mentre Laocoon/Apolloni allestisce il ritratto a sanguigna della contessa Isabella Teotochi Albrizzi di Vivant Denon. Per l’Ottocento, Talarbon & Gautier (Parigi) propone la grande tela «Tramonto sulle paludi pontine» (1848) di August Kopisch, mentre Perrin e Ary Jan (Parigi) allestiscono tele di Juana Romani, artista della Belle Époque, e la Galleria dei Coronari un «Uomo con cilindro» dello spagnolo Francisco Miralles y Galup. Laocoon/Apolloni propone anche di riscoprire Marisa Mori, esponente futurista. Per le sculture, Chiale espone una Madonna col Bambino detta «Vierge à l’oiseau», con tracce di policromia, del 1350 ca, di scuola francese.