L'antichità moderna a Villa Medici

All’Accademia di Francia una passeggiata tra i calchi in gesso di modelli ideali

I «lottatori Medici». © 2017 Musée du Louvre - Herve Lewandowsk
Arianna Antoniutti |  | Roma

Nel 1666, su impulso di Jean-Baptiste Colbert, Charles Le Brun e Gian Lorenzo Bernini, venne creata l’Accademia di Francia a Roma, istituzione culturale che annoverava tra i suoi compiti l’accoglienza dei giovani artisti e dei vincitori del Prix de Rome. Dapprima ospitata sul Gianicolo, l’Accademia ebbe diverse sedi, per essere trasferita poi, in via definitiva, nel 1803 a Villa Medici. Per i borsisti e per gli artisti ospiti dell’Accademia, cruciale era il rapporto con l’antico che, a Roma, trovava il suo più fertile terreno di incontro.

Alla pratica di riproduzione di opere antiche, e alla creazione di un repertorio ideale di copie e modelli, Villa Medici dedica ora l’esposizione «Un’Antichità Moderna». Dall’8 novembre al primo marzo sarà possibile ammirare una ricca collezione di calchi in gesso, frutto della collaborazione scientifica tra Accademia di Francia e Museo del Louvre. La
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