L'altra regina Margherita

La Sarfatti, protagonista dell'arte nell'Italia fascista

La copertina del volume
Luca Scarlini |

La relazione tra arte e potere è uno dei punti nodali del Novecento e varie figure hanno deciso di cavalcare questa congiuntura, nei luoghi delle dittature, imponendo la propria visione. In Italia è stato centrale, in questo senso, l’intervento di una figura, complessa, affascinante e controversa, Margherita Sarfatti, a cui Rachele Ferrario dedica una ampia e documentata biografia a lei intitolata che reca come sottotitolo La regina dell’arte nell’Italia fascista.

Come già nella precedente ricostruzione di Roberto Festorazzi (La donna che inventò Mussolini, edito da Angelo Colla nel 2010), anche qui ha un peso notevole la scrittura del fatidico Dux, uscito nel 1926 con grandi acclamazioni in Italia e all’estero che costribuì non poco alla fama del Duce. Al di fuori del consueto diagramma della relazione tra la sofisticata giornalista e scrittrice e «l’uomo della provvidenza» all’inizio
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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