L’Aga Khan aiuta Aleppo

Il restauro del suq, del minareto e della moschea degli Omayyadi devastati dai bombardamenti nel 2013

La moschea degli Omayyadi di Aleppo dopo la distruzione
Giusi Diana |  | Palermo

Mentre in Siria si continuano a contare i morti tra i civili (almeno cinquecento tra cui moltissimi bambini uccisi in febbraio sotto i bombardamenti dalle milizie di Damasco che hanno colpito anche gli ospedali), l’Aga Khan Trust for Culture, agenzia del network Aga Khan impegnata in progetti di restauro soprattutto in Africa e Asia, ha stimato che occorrono 470 miliardi di dollari per ricostruire quello che le bombe hanno finora distrutto in sette lunghi anni di sanguinosa guerra civile. Una cifra per cui sarà lanciato un fondo internazionale e che è destinata a salire, insieme al numero di perdite umane. «Ricostruzione»: è questa la parola che getta un filo di speranza in quelle terre martoriate. A partire da Aleppo, che era una delle città più popolate della Siria (4 milioni e mezzo di abitanti, due volte più grande di Milano), al centro delle rotte commerciali fin dall’antichità, e sito di
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