L'acquedotto più antico di Roma riemerge dagli scavi della metro C

Migliaia in visita ai reperti archeologici della stazione di San Giovanni

Reperti rinvenuti duranti gli scavi per la metro C a Roma e allestiti nella stazione-museo di San Giovanni in Laterano
Tina Lepri |

Roma. Verranno presentati domani in un convegno all'Università «la Sapienza» i risultati di un ritrovamento eccezionale: i resti del più antico acquedotto di Roma (2.300 anni), di cui non si conosceva l’esistenza, emerso  a venti metri di profondità durante gli scavi della Metro C sotto piazza Celimontana, di fronte all’ospedale militare del Celio. Lo scavo ha riportato alla luce anche una tomba dell’età del ferro e altri tesori archeologici.

Il 1° aprile, undicimila persone in fila hanno atteso l’inaugurazione della bellissima «archeostazione» della Metro C a San Giovanni in Laterano, la prima stazione museo dell’area di Roma con i reperti trovati duranti gli scavi. Dopo molti rallentamenti causati proprio dalle continue scoperte archeologiche, la stazione è stata consegnata al Comune, ma per il primo treno bisognerà attendere l'autunno. Costata 75 milioni di euro (2 dei quali per
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