Karl Borromäus Ruthart, amico degli animali e dell’Italia

Domani apre al Museo Nazionale di Danzica una mostra sul pittore tedesco

«Santo Stefano», di Karl Borromäus Ruthart (particolare). L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo Munda
Stefano Miliani |  | L’Aquila

Pensarlo come un animalista ante litteram sarebbe fuorviante, tuttavia Karl Borromäus Ruthart, soprattutto da quando diventò monaco dell’ordine dei celestini, calibrò numerosi quadri su santi ed eremiti che ammansiscono fiere tra boschi e monti. Tedesco, nato a Danzica intorno al 1630, prese i voti a Roma nel 1672 come padre Andreas e trascorse gli ultimi anni fino alla morte nel 1703 a Santa Maria a Collemaggio all’Aquila.

Qui la direttrice del Polo museale dell’Abruzzo Lucia Arbace ha appena concluso una campagna di restauro di una trentina di opere di varie dimensioni «afferenti al Museo Nazionale d’Abruzzo - Munda». Gli esiti? «I recuperi sanciscono che i dipinti e i bozzetti abruzzesi non sono inferiori al periodo precedente: hanno reso leggibili dettagli in opere ottuse da vernici ossidate, ridipinture, graffi, perfino da piccoli vandalismi antichi. Anche laddove gli studiosi avevano
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Stefano Miliani