Dal secondo dopoguerra Matera è stata un caso di studio per architetti, artisti e sociologi. Oggi è un nuovo modello di cittadinanza. Ne parliamo con Massimiliano Tarantino, Segretario Generale di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
Con il progetto About a City (quattro giorni di lecture, talk, dibattiti, spettacoli e proiezioni per raccontare le trasformazioni urbane e i loro impatti sulla cittadinanza) la Fondazione Feltrinelli ha affrontato il rapporto tra periferia e comunità. Che cosa rappresenta Matera a tale proposito?
Matera è interessante, perché concentra una serie di problematiche e una serie di soluzioni. Ha la capacità di non rinnegare il passato, di includerlo come elemento identitario sia in termini architettonico-artistici che di storia personale della comunità. Ma ha anche la capacità di vincere la sfida con il presente, contro l’ineluttabilità delle trasformazioni subite. Se la società civile, amministratori e fermento locale lo consentono, i cambiamenti determinano un’inversione di rotta e un esperimento per un territorio che, seppur con difficoltà, guarda a tutto ciò come a qualcosa di illuminante per il proprio destino.
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