Redazione GDA
Leggi i suoi articoliDipinti di maestri antichi, armadi, stipi, credenze, comò, stampe, libri, specchiere, ceramiche: il Centro Umbriafiere di Bastia Umbra ai piedi della città di san Francesco ospita, dal 25 aprile al primo maggio, la quarantasettesima edizione di Assisi Antiquariato che in media richiama diecimila visitatori in pochi giorni.
L’organizzatore, il Centro Internazionale Manifestazioni d’Arte (Cima), trasforma il centro fieristico regionale di ottomila metri quadrati in una galleria d’arte e i pezzi esposti coprono un arco di tempo dal XIII secolo all’inizio del XX. Ottanta gli espositori di quest’anno.
Tra i tanti, a titolo di esempio, Attilio Cecchetto e Cristina Prior, di Cecchetto & Prior Alto Antiquariato di Asolo e Castelfranco Veneto, portano un «Tributo della moneta», tela di due metri di Mattia Preti (1613-99) che collocano tra il 1662 e il 1670. Inoltre «La prova del fuoco di Mosè» di Antonio Zanchi (1631-1722), «pittore del tardo caravaggismo a capo della scuola dei tenebrosi».
Tornabuoni Arte Antica di Firenze propone una cassetta a urna del vescovo Iacopo Vagnucci, pezzo umbro del secondo Quattrocento, un «Incontro dei re Magi» a tempera della scuola di Bernardino Pinturicchio (1452 ca-1513), un olio su rame di Antonio Tempesta (1555-1630) raffigurante «Goffredo di Buglione medicato da un angelo».
Con sede a Milano e Pesaro, il titolare della Altomani & Sons Andrea Ciaroni ad Assisi Antiquaria presenta «capolavori dal centro Italia come la maiolica di Gubbio, per esempio un “Apollo e Dafne” del 1529 firmato dal Mastro Giorgio Andreoli (1525-35)» o una «Madonna orante» dipinta da Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (1609-85) e passata dalla collezione di un nobile irlandese, il duca di Leinster. Informazioni: tel. 075 8001311, www.assisiantiquariato.it.
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