In buona compagnia: Nervi, Utzon, Gehry, Fuksas

Michele Roda |  | Milano

Sono le continue mediazioni e la lunghezza dell’iter amministrativo per i permessi che spingono Pier Luigi Nervi, nei primi anni Settanta, a minacciare di ritirare la propria firma dal progetto per la Cassa di Risparmio di Venezia, in campo Manin. L’edificio, conosciuto come Palazzo Nervi-Scattolin (Angelo Scattolin è il coprogettista), prese il posto di un palazzo di fine Ottocento, posto accanto a edifici gotici. Situazione che creò polemiche e numerose richieste di riadattamento del progetto, tanto che l’edificio realizzato è molto diverso dal disegno originale. Nonostante non si sia arrivati al disconoscimento da parte di Nervi, questo caso è considerato dai giuristi emblematico del rapporto tra progetto e realizzazione dal punto di vista della tutela del diritto d’autore.

Ancora più eclatante quanto era successo, pochi anni prima, a Sydney. Il concorso per la nuova Opera House viene vinto dall’allora
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