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In ascensore sui ponteggi

Restaurata la cripta del Duomo, ma Santa Croce resta avvolta dai ponteggi, seppure con riproduzione della facciata in scala 1:1

Tina Lepri, Massimiliano Cesari

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Sotto il Duomo, edificato nel 1144 e trasformato in stile barocco nel 1659 dall’architetto Giuseppe Zimbalo, è stata restaurata la cripta realizzata nel 1517 inglobando elementi dell’originaria cripta normanna. Durante i lavori di consolidamento delle 92 colonne con capitelli figurati e di ripristino dell’antica pavimentazione di ben 12mila piastrelle, ripulite ad una ad una (quelle rotte sono state sostituite con altre identiche di fattura artigianale), sono state scoperte camere tombali di epoche diverse.
 
Archeologi e restauratori stanno ora analizzando i primi dati fotografici, frammenti di materiali, ossa e reperti archeologici. «È una scoperta eccezionale, una nuova pagina della ricca stratificazione storica del capoluogo salentino», afferma l’architetto Giuseppe Fiorillo, responsabile dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali.


Alcune delle numerose camere tombali sono state riutilizzate nel XII e XIII secolo. Una, lunga tredici metri, risale addirittura al periodo messapico, forse prima della conquista greca del Salento. Un’altra, che si apre lateralmente, è di epoca romana ed è attraversata in diagonale da un corridoio profondo due metri. Il restauro della cripta è costato 570mila euro di cui 226mila ricavati dall’8 per mille e 146mila stanziati dal Comune. L’arcivescovo di Lecce Domenico D’Ambrosio ha annunciato che presto per visitare il Duomo, a sua volta bisognoso di urgenti restauri da tempo promessi ma ancora lontani, si dovrà pagare un biglietto di circa 2 euro.


Novità anche per l’altra Basilica della città, Santa Croce, simbolo stesso del Barocco leccese con il suo splendido rosone, il più grande della Puglia. 


Dal 2011, quando si staccò un frammento del materiale lapideo della facciata, l’edificio è stato ostaggio delle impalcature per interventi di restauro parziali che accumulavano ritardi e rinvii (cfr. n. 327, gen. ’13, p. 25 e n. 361, feb. ’16, p. 23). Oggi i lavori che interessano finalmente l’edificio nel suo complesso non sono ancora terminati (dureranno un ulteriore anno e mezzo secondo quanto riporta il cartellone), ma la facciata di Santa Croce è stata virtualmente riconsegnata alla città attraverso una fedele riproduzione su tela in dimensioni naturali. 


Le ricche decorazioni dell’architettura reale si possono comunque apprezzare salendo su un ascensore che arriva fino all’ultimo piano dei ponteggi. Accompagnati da una guida si possono visitare anche i lavori in corso all’interno della chiesa. Per informazioni: www.restaurosantacrocelecce.it.
 

Tina Lepri, Massimiliano Cesari, 05 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

In ascensore sui ponteggi | Tina Lepri, Massimiliano Cesari

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