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Illusioni ludoscopiche e nitide astrazioni

Giusi Diana

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Dopo le mostre dedicate a importanti artisti siciliani della seconda metà del Novecento come Paolo Schiavocampo, Antonio Sanfilippo, Michele Cossyro, Elio Marchegiani, Turi Simeti, Rocco Genovese, Ignazio Moncada e Pino Pinelli, le FAM Fabbriche Chiaramontane  presentano le personali di Antonio Freiles (Messina, 1943) e Paolo Scirpa (Siracusa, 1934). Dal 4 giugno al 17 luglio è di scena «Antonio Freiles, la ripetizione differente, opere dagli anni ’70 a oggi» con dipinti astratti di Antonio Freiles, tele di vario formato costituite da forme geometriche nitide e rigorose che si stagliano come miraggi su sfondi monocromatici o su dense campiture di colore. Esemplare in tal senso «Under Costructio#5» del 2015, dove alcuni cerchi disegnati a grafite e una linea bianca di tela grezza emergono da un acceso rosso carminio che perde d’intensità verso il basso, suggerendo una poetica scomposizione del linguaggio pittorico.

Dal 23 luglio al 18 settembre è di scena invece la retrospettiva «Paolo Scirpa. La Forma della Luce, la Luce della Forma», curata da Marco Meneguzzo. Il percorso comprende quaranta lavori realizzati dall’artista siracusano (da anni residente a Milano) lungo un arco temporale che va dall’inizio degli anni Settanta a oggi. Come spiega Marco Meneguzzo, la ricerca di Scirpa è ascrivibile alla corrente ottico-cinetica affermatasi tra il 1959 e il 1965-66. Una volta trasferitosi a Milano Scirpa entrò in contatto con una scena artistica attraversata dalle maggiori tendenze contemporanee e nel 1972 abbandonò la componente astratto-geometrica per concentrarsi non già sulla rappresentazione della luce, ma sul suo utilizzo diretto. Nascono così i «Ludoscopi», opere tridimensionali illuminate da elementi geometrici fatti da luci al neon. Tre le forme ricorrenti nelle sue opere vi sono il quadrato, il cerchio e il triangolo reiterati all’infinito attraverso l’utilizzo di specchi. Si tratta di lavori iconici sempre incentrati sulla ricerca di uno spazio illusorio, di grande impatto visivo.

Giusi Diana, 02 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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