Il tiro con l’ARCO punta a vendere
212 gallerie arrivano da 36 Paesi a Madrid per un’edizione della fiera concentrata soprattutto sul lato commerciale

Sono 212, una trentina in più dell’anno scorso, le gallerie che si ritrovano nella capitale da 36 Paesi per partecipare alla 42ma edizione di ARCOmadrid (dal 22 al 26 febbraio), la più importante fiera d’arte contemporanea della Spagna. Ancora in cerca di un solido posizionamento tra le grandi fiere internazionali, sono stati eliminati molti degli eventi collaterali che le diedero fama e fortuna, per concentrarsi sugli aspetti più propriamente mercantili. Al programma generale partecipano 170 gallerie, tra cui diverse italiane.
Si parte con la realtà torinese di Giorgio Persano, che l’anno scorso aveva risollevato la sezione del 40mo anniversario (commemorato con un anno di ritardo a causa della pandemia) con uno spettacolare igloo di Mario Merz, acquistato dal Museo Helga de Alvear di Cáceres. L’accompagnano Enrico Astuni, Galleria Continua, La Veronica, Maab Gallery, Monitor, Pinksummer, Studio Trisorio e Prometeo Gallery, protagonista di alcune delle polemiche più mediatiche della fiera per le opere antimonarchiche di Santiago Sierra. A queste si somma la londinese Richard Saltoun che giusto un anno fa inaugurava a Roma e la berlinese Peres Projects che ha sede pure a Milano. Dopo due anni riservata alle donne, la sezione dedicata ai progetti di artisti prodotti per la fiera, si apre di nuovo a tutti i creatori, che saranno 17.
Nelle tre sezioni curate si mantiene comunque una speciale attenzione all’arte del gentil sesso. Per Nunca lo mismo, Mariano Mayer e Manuela Moscoso hanno selezionato 11 gallerie internazionali che rappresentano artisti latinoamericani. L’emblematica Opening by Allianz presenta 17 giovani gallerie internazionali scelte da Julia Morandeira e Yina Jiménez Suriel, tra cui Una, con spazi a Piacenza e Milano, East Contemporary, che l’anno scorso ha vinto il premio per il migliore stand della sezione, e la romana Gilda Lavia con un progetto di Carla Grunauer.
Infine, il Mediterraneo è al centro di El Mediterráneo: Un Mar Redondo, un progetto di Marina Fokidis che analizza le relazioni e le tensioni che s’incrociano in quest’area attraverso le proposte di 20 gallerie da 13 Paesi tra cui spiccano Francesco Pantaleone di Palermo con un progetto di Letizia Battaglia e la milanese M77 con Maria Lai.